Monumenti e Chiese

Collegiata di San Pietro o chiesa della Madonna

La Collegiata di San Pietro si trova nel punto più alto del paese.
La chiesa è a navata unica e presenta nove altari. In quello centrale è ricavata una nicchia che accoglie la statua in legno e maiolica di S.Pietro risalente al X secolo.
Da notare, infine, il campanile che ospitava tre campane di cui una di oltre 6 quintali, la Torre crollata negli anni ’40 ma rimasta come emblema del paese e un affresco che, secondo la tradizione popolare, è associato a un miracolo avvenuto nel 1822.
La chiesa va ricordata perchè la facciata esterna è stata ripresa nel film di Don Camillo “Il ritorno di Don Camillo”.
Di recente, grazie ad un cospicuo contributo concesso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Roma, pensato e reso disponibile grazie al Dott. Aldo Jacovitti, la chiesa e’ stata restaurata.
Il tetto della navata della sacrestia e’ stato ricostruito integralmente, sono stati realizzati consolidamenti in cemento armato e restaurati il paramento lapideo esterno e la torre campanaria. Mediante la ricostruzione con materiali e tecniche adeguate, e’ stata riproposta l’antica torre di avvistamento.
Il restauro ha riportato alla luce importanti archi in pietra di epoca romanica nella navata centrale, nonché riscoperto un arco in pietra a tutto spessore e di accesso alla scala del campanile.

L’affresco della Madonna del Rosario, ora in fase di restauro, posto sull’originario altare gentilizio della famiglia Marinangeli fu scoperto il 13 luglio 1822.

“Il sacrestano salì a suonare i tocchi alle ore ventuno e trovòche la tela di quel primo altare si era rovesciata. Osservò meglio e si accorse che con la caduta della tela era apparsa una bellissima immagine della Madonna del Rosario, anteriore alla erezione dell’altare gentilizio, affrescata al muro, assai bella. Pieno di gioia per la scoperta risalì il campanile e cominciò a suonare a distesa.
La gente affluì dai prati (era il tempo della falciatura) e vide, ammirò, implorò. Ci fu anche un segno: un tale Rimualdo Pietropaoli, storpio da tanto tempo, si sentì guarito e lasciò le stampelle, come ricordo appese all’altare. L’avvenimento fu la scintilla di un grande incendio: in seguito ad esso la popolazione del paese ritrovò la sua madre ed acquistò quella spiccata devozione al Rosario che la distinse. ”
(tratto da “Rocca di Cambio e Campo Felice” di Pio Di Stefano).
Da allora questo ritrovamento viene festeggiato ogni anno con la festa della Madonna del Rosario.

Dopo il sisma del 06.04.2009 la Chiesa è stata messa in sicurezza dai Vigili del Fuoco e si presentava così

Abbazia di Santa Lucia

Ristrutturazione dell’abbazia post terremoto del 06.04.2009
L’Abbazia di Santa Lucia, una chiesa in stile romanico sita a circa 2 Km da Rocca di Cambio, risale al XII secolo, ed è monumento nazionale. All’interno sono custoditi pregevoli affreschi che risalgono al XII-XIII secolo come opera di insigni pittori abruzzesi di scuola giottesca, e rappresentano scene della vita di S. Lucia, della Passione, della Resurrezione e dell”Assunzione di Maria Vergine , nonché l’Ultima Cena che occupa una intera parete.

Probabilmente la prima costruzione risale al secolo XI, epoca di grande fioritura monastica, ma la prima data certa in cui l’abbazia di Santa Lucia è citata è il 1313, però già in una bolla papale del 1178 era stata nominata “Rocca di Cambio con le sue chiese”

La facciata della chiesa si presenta sobria con un portale del XV secolo e una piccola finestrella a forma di ruota del periodo medievale. Il campanile a vela è stato aggiunto nel settecento.\r\nL”interno è suddiviso in tre navate, con un ampio presbiterio senza absidi. Da una piccola scala situata nella navata centrale si scende nella cripta, che conserva tracce di affreschi databili tra la fine del XIV secolo e l’inizio del XV. Lungo le pareti del presbiterio vengono custoditi pregevoli affreschi trecenteschi. La parete nord è divisa in tre fasce.

Inferiormente è rappresentato Cristo con gli Apostoli nell” ultima cena. Nelle due fasce superiori sono rappresentate, in dieci riquadri, quattro a sinistra e sei a destra di una finestrella, “La Passione” e “La Resurrezione del Redentore”. Domina la composizione in alto, dentro una mandorla, il Cristo tra gli Angeli. Restaurata negli anni ”60 per interessamento del Dott. Aldo Jacovitti e grazie ad ingenti finanziamenti ottenuti dalla Cassa del Mezzogiorno al tempo guidata dal dott. Staderini. Successivamente, grazie all’impegno di Pierino Pietropaoli e di Alberto Di Stefano l’abbazia fu dotata anche di luce elettrica.

VISITE ABBAZIA SANTA LUCIA

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🕛 AD AGOSTO LE VISITE SI SVOLGERANNO SOLO NEI SEGUENTI ORARI (è necessaria comunque la prenotazione): 9:00 – 11:00 – 16:30
La visita è gratuita. Vi ringraziamo se vorrete lasciare un’offerta
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Madonna della Neve

Nel 2001 il Cavaliere del Lavoro, Dottor Aldo Jacovitti, volle posizionare sulla cima di Monte Rotondo la statua della Madonna della Neve, affinchè potesse proteggere e benedire tutti gli abitanti dell’Altopiano e i suoi visitatori dall’alto dell’immensità dei cieli. La statua si trova a circa 1900 m s.l.m ed è possibile raggiungerla con un’agevole passeggiata in mezzo ai boschi o tramite gli impianti di risalita che vengono aperti al pubblico per l’occasione.

La Festa della Madonna della Neve si svolge tutti gli anni il primo sabato di settembre.

LOCANDINA FESTA DELLA MADONNA DELLA NEVE 2019

Chiesa Madre o dell’Annunziata

La Chiesa dell’Annunziata si trova in centro, in Piazza Agnifili. Risale al XVI secolo, dunque barocca, con pianta rettangolare a tre navate. La facciata è a scorrimento orizzontale, seguendo lo stile delle chiese romaniche aquilane, con suddivisione in paraste. La monotonia è spezzata da un portale barocco a timpano interrotto, affiancato da due finestre a vela e un finestrone superiore centrale. L’interno custodisce un fonte battesimale del 1569 e una statua in legno di Santa Lucia, del ‘400.

ORARI MESSE